Il 2020 è un anno importante per il
Giorno della Memoria perché saranno 20 anni dalla sua nascita
avvenuta in Italia con la
legge 20 luglio 2000 n. 211, che diverrà poi, con la
risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º
novembre 2005, una data riconosciuta in tutto il mondo.
E’ doveroso, quindi, oltre ad una
celebrazione adeguata alla ricorrenza fare alcune considerazioni e
riflessioni sull’impatto che questa giornata dedicata alla memoria
ha avuto nel mondo e quali sono, oggi, i contesti politici e
culturali nei quali si trova ad esistere. L’importanza del Giorno
della Memoria sta anche nell’aver dedicato una celebrazione alla
memoria come azione, alla sua importanza e necessità di essere.
La letteratura che ha raccontato,
illustrato, spiegato, analizzato la Shoah si è trovata a convivere
con una letteratura più medica che non può non constare che,
sebbene si siano prese tutte le procedure necessarie per debellare
malattie come il nazifascismo, il negazionismo, esiste un ceppo che
simile ad un virus è ancora esistente ed anzi, sembra essere più
virulento, capace di trasformarsi e di rendere inefficaci i
provvedimenti adottati fino ad ora, specialmente quelle misure di
profilassi praticate nelle scuole di ogni età e grado.
Ci appare, quindi, evidente proclamare
gli Stati Generale della Memoria per compiere una indagine il piu
possibile completa sul fenomeno della memoria nella vita e da qui
l’esigenza di convocare e di istituire gli Stati Generali della
Memoria.
La memoria è ovunque. Tutto ciò che vive
è intriso e fatto di memoria, e anche le cose lo sono. L’essere
umano composto di memoria a differenza di altre forme di vita
elabora la memoria, la conserva e ne fa un uso. Ma la memoria, per
quanto ricca e bene orientata, non garantisce che certe cose non
accadranno (non accadranno più), ed esserne privi è una patologia
che nel tempo porta alla morte. E la memoria, quindi, si antepone,
salva e difende dall’esercizio della morte.
Non quindi soltanto dei convegni sui
contenuti e sulla storia della Shoah ma convegni con scienziati,
intellettuali, professionisti sulle varie forme della memoria,
sulle modalità della memoria, memoria nell’uomo e nell’ambiente.
Il Giorno della Memoria è anche un
giorno in cui le scienze sono tornate ad essere libere e non
irreggimentate a delle ideologie. La memoria ci viene raccomandata
come la chiave del futuro, ma prima di tutto è la password di
identificazione, che rende possibile qualunque accesso al futuro.
Furio Colombo
Vittorio Pavoncello